"Regista francese. Dopo aver diretto con J. Prévert due mediometraggi nel 1935, esordisce, nel lungometraggio con Dernier atout (Ultima possibilità, 1942); lo stesso anno ottiene un discreto successo con La casa degli incubi, interessante opera corale ambientata nella Francia occupata. Segue nel 1952 Casco d’oro con S. Signoret, cruda storia di amore e violenza in un sobborgo parigino. Nel 1954 dirige il cupo e introspettivo Grisbi, storia di un’amicizia fra due gangster che F. Truffaut ha definito «il miglior film noir di sempre». Dopo Le avventure di Arsenio Lupin (1957), nel 1958 dirige Montparnasse, biografia del pittore A. Modigliani sceneggiata da M. Ophüls poco prima di morire. Il suo ultimo film è Il buco (1960), memorabile racconto di un tentativo d’evasione: è forse il punto più alto della sua carriera, un film girato con asciuttezza e rigore, capace di restituire un’intensa umanità ai protagonisti e alla loro estenuante ricerca di libertà. La sua opera, scabra, profondamente umana, impregnata di una psicologia penetrante, rappresenta uno dei principali raccordi fra il cinema francese classico e la Nouvelle vague: la capacità di leggere una realtà scomoda e mai elegiaca si unisce a un linguaggio cinematografico semplice e diretto, che coglie l’intima essenza della dimensione esistenziale – spesso violenta e controversa – dei suoi personaggi. "